domenica 9 dicembre 2012

TV: 2012

Una lista di alcuni dei migliori show dell'anno.

MAD MEN

Una stagione orfica, un pendolare viaggio fra sogno e realtà, fra sogno e sogno a occhi aperti, fra incubo e quell'incubo che può diventare il reale quando diventiamo inadeguati ai nostri ai nostri sogni e desideri. Tre episodi eccezionali: Far Away Places, Signal 30 e Mistery Date.

Nel primo tre viaggi, anzi tre "trip" sotto diverse droghe. Apice della stagione perché apice del sogno (o dell'incubo) dei personaggi, perché rappresentazione di quegli apici psicotropi che invadono la nostra vita improvvisamente facendola sembrare più di quello che è, meno, diversa o, orrore degli orrori, la stessa.

Nel secondo, biologia smarrita e carcasse di automobili sembrano immagini lontane ma Weiner le accoppia e intorno costruisce la storia di conducenti distratti che guidano l'identità verso inevitabili disastri. La differenza fra uno che corre a 200 all'ora per suicidarsi o per arrivare il più presto possibile a destinazione è molto sottile.

Nel terzo, mai così inermi di fronte a realtà o sogno, o entrambi nel caso di Don, i personaggi cercano qualcosa con cui arginare il mostro del Crudo Reale. C'è qualcosa di noi e in noi che ci insegue e cerca di raggiungerci ma, per fortuna, non ci riesce, anche perché chi lo raggiunge o viene raggiunto diventa subito il protagonista di orrori reali come quelli dei serial killer cui la stagione fa riferimento.

Parlo qui di tutta la stagione.

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HOMELAND

Geopolitica catodica, grandi riflessioni sul terrorismo e il nostro ruolo nel terrore. Una spaccaghiacci condotta da capitani senza paura che forse non è consapevole di tutto ciò che sta facendo ma rende noi consapevoli di tutto ciò che sta accadendo. Un episodio su tutti: Q&A. Ne parlo qui.

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BREAKING BAD

Palesemente penalizzato da una stagione ridotta, lo show perde un po' della complessità emotiva che ha sempre caratterizzato le relazioni fra i personaggi. Corre troppo e non respira quasi mai. Non va comunque molto lontano da quello che è sempre stato, cioè uno dei migliori show del decennio. Miglior episodio: Dead Freight. In questa puntata leggera come una piuma (che tuttavia finisce con un pesante giro di vite) ci si diverte, si sta attaccati allo schermo come una ventosa e si gode di ogni istante. Una delle migliori "rapine al treno" di sempre.

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TREME

Semplicemente, insieme a Mad Men, la miglior TV dell'anno. Ogni episodio è una gioia. Di Treme in generale, ho scritto qui.

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LOUIE

Fra alti che sono altissimi e bassi che rimangono comunque alti, Louis C.K. mette in piedi una stagione difficilissima, talvolta sofferta, altre volte gloriosa. Miglior episodio, Daddy's Girlfriend (Part I e II). Non commedia decostruita ma scostruita, acostruita, dicostruita. Ovvero, come trasformare la sophisticated comedy anglosassone in qualcosa di molto superiore: una celebrazione della cieca esaltazione della gioia e al contempo la visione fantastica di quella gioia, di tutte quelle gioie, sull'orlo di un precipizio.

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THE GOOD WIFE

La storyline di Kalinda e il ritardo con cui Cary è stato recuperato sono due piccoli passi falsi in un'ottima stagione. Se l'anno scorso singoli episodi hanno brillato in una grigia continuità, quest'anno (quasi) tutto risplende. Miglior episodio, Alienation of Affection: uno scherzo musicale e televisivo (ci sono Boccherini e Diane) che sfrutta appieno la capacità dello show di cambiare tono o registro. Coppie che scoppiano o si accoppiano. Su tutti, i comprimari David Lee e Eli. Uno scontro fra titani.

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SONS OF ANARCHY

L'Amleto è vasto quanto il mondo e Sutter ha deciso che la vastità dell'Amleto è la sua messinscena, e poi la messinscena nella messinscena, il teatro nella mente del Principe, in questo caso non di Danimarca ma di Charming. Le ultime stagioni sono dominate da inganni, "confidence trick", attori che interpretano personaggi che interpretano a loro volta attori. Forse ingannare se stessi è l'unico modo per conoscersi, o forse conoscersi è il vero inganno. Non c'è dubbio però che quest'anno Jax abbia deciso di abbracciare senza esitazioni quell'inganno che lui stesso è diventato. Miglior episodio: J'ai Obtenue Cette.

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LUCK

David Simon è il più grande autore televisivo, David Milch è il più grande scrittore. Fra i due c'è la stessa differenza che c'è fra Steinbeck e Faulkner, fra chi emana la scrittura e chi ne è l'incarnazione. Miglior episodio: Pilot. Trasformare la vita e la morte in colore è opera di Mann (alla regia). Trasformare le parole in agglomerati di energia è opera di Milch. L'alchimia fra queste due opere (al verde) ha originato Luck, uno show che è sopravvissuto troppo poco per raccontarci quello che avrebbe voluto: come recuperare la comunità attraverso la nostra perduta umanità. Ne parlo più ampiamente qui.

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