lunedì 28 aprile 2014

MAD MEN: NON E' LO SPECCHIO A SPECCHIARE MA LA REGINA CATTIVA A SPECCHIARSI

Field Trip è un episodio impossibile da decostruire, ma perché non rovinare un momento di gioia con una sana, massiccia, minuziosa analisi?

giovedì 24 aprile 2014

MAD MEN: LE NOSTRE FORTUNE SONO NEGLI OCCHI DEGLI ALTRI

Un atto divino, Pete, è così che capisci quando il mondo è contro. Le nostre fortune sono nelle mani degli altri e questo è il bello, dobbiamo solo riprendercele.

- Bonnie Whiteside


Ci sarebbe una fan fiction da scrivere: Sally Potter scopre che Dondemort ha nascosto pezzettini d'anima nei personaggi di Mad Men e, per sopravvivere all'adolescenza e magari salvare quello che un giorno scoprirà essere suo padre (Sally, I'm your father! dirà Don Vader), deve trovare tutti i pezzettini d'anima, non ultimo quello nascosto in lei stessa, e distruggerli (o accarezzarli). Come Harry Potter, Mad Men è una storia che parla della frammentazione dell'identità.

domenica 20 aprile 2014

MAD MEN: IT'S NOT A LOOKING GLASS, IT'S A CONVERSATION GLASS

Quando ho letto questo articolo di Sam Adams, si è aperta una ferita. Il titolo, Stop Trying to Solve "Mad Men". Just Stop, è al contempo arrogante e condiscendente; il contenuto dell'articolo che, come potete immaginare, catechizza qualsiasi genere di dietrologia, è meno condiscendente ma altrettanto arrogante e si conclude con la rivelazione di tutte le rivelazioni: se lasciamo che i dettagli ci ossessionino come ossessionerebbero un investigatore alla ricerca di indizi, stiamo guardando Mad Men nella maniera sbagliata e ci perdiamo il suo vero significato, sempre che sia possibile coglierlo. Insomma, non dovremmo chiederci se Megan morirà come Sharon Tate (una teoria che sgorga dalla pletora di riferimenti - presenti nello show - alla ex moglie di Polansky assassinata dai seguaci di Manson), perché nel momento in cui lo facciamo perdiamo di vista il vero significato. Di cosa non è chiaro; ma è vero, e è un significato.

lunedì 14 aprile 2014

MAD MEN: TIME ZONES

La mia recensione della premiere della settima stagione di Mad Men pubblicata in precedenza su Serialmente.

Nel pilot la cinepresa scivola dolcemente in un bar fumoso, costeggia il locale affollato e, muovendosi di traverso, bordeggia verso sinistra chiudendo sulla figura di Don Draper di spalle, come dire: la faccia di un uomo in fuga è la sua nuca. In Time Zones, la premiere di questa stagione finale dello show, la cinepresa scivola indietro allontanandosi dal primissimo piano di Freddy Rumsen che, inizialmente, sembra rivolgersi a noi: in realtà, Freddy sta presentando un’idea a Peggy, e sapremo solo alla fine dell’episodio che sta parlando per Don. La faccia dell’uomo che per una volta ha scelto di non fuggire non è la sua ma quella di un altro. Push in, pull out. Mad Men che respira.

domenica 13 aprile 2014

LA FINE DI MAD MEN E' ANCHE LA FINE DI UN'ERA

E' con un sospiro di sollievo che dovremmo accogliere la stagione finale di Mad Men, anche se AMC (il network che manda in onda questo show sugli anni '60 scritto da Matthew Weiner), forse pensando che in televisione esistono ancora le mezze stagioni, ha deciso di spalmare su due anni gli ultimi 14 episodi.