lunedì 28 aprile 2014

MAD MEN: NON E' LO SPECCHIO A SPECCHIARE MA LA REGINA CATTIVA A SPECCHIARSI

Field Trip è un episodio impossibile da decostruire, ma perché non rovinare un momento di gioia con una sana, massiccia, minuziosa analisi?


Avete notato l'inarrestabile felicità di tutti nell'episodio? A parte Bobby Draper, naturalmente. E, a parte Bobby, cosa c'è che non va nella gente? Perché si sentono tutti miserabili guardando Mad Men? Felici e miserabili, forse, ma miserabili nondimeno.

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Field Trip è uno di quei casi in cui senza le canned laughs siamo perduti, non perché avremmo bisogno che qualcuno ridesse al posto nostro ma perché l'umorismo è così ben nascosto che senza una mappa ci perderemmo. Quando Mad Men fa commedia, la comicità è così sottile che, probabilmente, bisogna essere ubriachi per accorgersene, oppure concentrarsi sul commento musicale come in Close the Door, Have a Seat. (E, a proposito di Close the Door, Have a Seat, questo episodio potrebbe intitolarsi Close the Door, I'm Going to Fuck You!, perché è la fondazione di una nuova agenzia ma vice versa, una in cui gli uomini d'affari sono i creativi della vita dei creativi, e i creativi dicono: well, okay.)

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Pensate a questo: Betty è il George Costanza di Mad Men, senza di lei gli altri personaggi sarebbero insopportabili, a cominciare da Bobby, che quando Sally aveva la sua età aveva già capito che razza di stronza era la madre. Infatti, se Betty non fosse così stronza, autocentrata, anaffettiva, Henry Francis sarebbe la persona più noiosa dello show (lo è comunque ma sarebbe peggio) e Don un patetico ubriacone che straparla di fronte alla figlia come fa il personaggio di Cate Blanchett, in Blue Jasmine, di fronte ai nipoti.

Se Betty è George Costanza, allora Peggy e Don sono Elaine e Seinfeld, Pete è Kramer, Roger è J. Peterman, Bert è Steinbrenner, Joan è Sue-Ellen Mischke, Jim Cutler è "The Soup Nazi", Lou è Uncle Leo (Uncle Lou) e Harry Crane non può che essere Newman...

Se non avete mai visto Seinfeld, quello che ho appena scritto non vi dirà niente ma, soprattutto, significa che vi siete perduti l'unico documento in grado di spiegare a un extraterrestre cosa sia un essere umano: dovrebbe essere inciso su un disco d'oro e inviato nello spazio insieme ai Saggi di Montaigne, alla ricetta del pesto e al Grande Vetro di Duchamp.

(Se Mad Men è un remake contorto di Seinfeld, allora il finale sarà altrettanto deludente?)

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A volte vorrei provare l'ebbrezza d'essere nato negli '40 e poter trattare le donne come ragazzine che non sanno stare al mondo. Sarebbe bello ricevere la telefonata di un estraneo, che so, uno psicologo o un agente cinematografico, e discutere di quanto sia sciocchina mia moglie.


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L'unica cosa che manca a Roger è Don, o meglio, Roger è l'unico ad ammettere che Don gli manca mentre tutti gli altri esprimono semplicemente la gioia di riaverlo con scatti di rabbia e smodata bigotteria: in Mad Men, almeno negli ultimi due episodi, i bambini si comportano da adulti e gli adulti da bambini.

Se riguardate Field Trip senza l'audio (una pratica talvolta esaltante con Mad Men), noterete che tutti sorridono sotto ai baffi quando c'è Don, soprattutto Peggy alla fine del dialogo con il suo mentore. L'agenzia va male, anche se nessuno lo dice esplicitamente e, peggio, è percepita all'esterno come l'Uncle Lou della pubblicità, pigra e senza ambizioni. L'unico che può salvarla, lo sanno tutti, è Don. Perché? Perché, come dice Roger: He is a genius! E non è un po' geniale anche chi scopre il genio altrui? Tipo Roger che pensa di essere lo Steve Jobs di Don Wozniak?

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Alla fine Mad Men verrà ricordato come un dramma, il più grande mai scritto senza un personaggio di nome Omar, e, dal punto di vista del dramma, in Field Trip accadono un paio di cose. Don deve aspettare tutto il giorno che i soci decidano il suo destino e la giornata è imbarazzante, umiliante, senza contare tutta la "mid-level comraderie" che Don notoriamente detesta. Bobby Draper non se la passa meglio, né si può dire che Megan si diverta. Harry Crane vorrebbe un computer o quel robot che si trasformava in astronave, Uncle Lou è disposto a vendere giornali nella lobby del Time-Life Building, Peggy vuole indietro Ted e Betty vuole essere amata, non da Bobby o Gene che pur la adorano, ma da Sally. Chi può biasimarla?

Aspettando il prossimo episodio, brindiamo con un secchio di latte, e ricordatevi qualche volta di dire "okay" anche alle proposte più irragionevoli. E' terapeutico e, chissà, potrebbe rivelarsi la scelta migliore della vostra vita.

2 commenti:

Claudia ha detto...

Serenity now!

Jacob Kogan ha detto...

Gli estimatori di Seinfeld sono sempre benvenuti.

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