venerdì 27 febbraio 2015

APPUNTI SULLA PRIMA STAGIONE DI MAD MEN (4-6)

Per chi è interessato a un rewatch della prima stagione di Mad Men, ogni weekend pubblicherò gli appunti su tre episodi dello show.

4 · New Amsterdam

Quanti personaggi non saranno mai eroi della storia? Che un personaggio non abbia le sue tre pagine di gloria non accade neppure in The Wire e manco nei Soprano, dove — e mi riferisco a entrambi gli show — le motivazioni di ciascuno dei personaggi finiscono in ogni caso per travalicare simpatia, antipatia, eroismo, antagonismo. E' praticamente impossibile creare antipersonaggi: come Karenin per esempio, l'antipersonaggio assoluto, o come Betty Draper e Pete Campbell.

Il loro ruolo nella storia non è inseguire qualsiasi cosa i personaggi inseguono in una storia, fama, gloria, ricchezza, potere, amore, annientamento... ma il sogno di diventare personaggi, la ricerca d'essere... qualsiasi cosa.

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No, insomma, qui bisogna dirlo che Matthew Weiner ha la mano ferma come una roccia quando scrive di Betty e Pete e li mette di fronte all'impossibilità — a entrambe le impossibilità — di essere e non essere loro stessi.

E' per questo che li vediamo sempre alla deriva nello sguardo degli altri? Chiedono sempre a tutti: Chi sono? Cosa Voglio? Tu sei una ciocca (avevo scritto sciocca) di capelli biondi, e tu sei una piccola merda (oh, little shit of Bethlehem!)...


5 · Five G

Ken Cosgrove non sa ancora che per un po' sarà uno dei personaggi più dignitosi di Mad Men ma il solo fatto di polverizzare le ambizioni letterarie degli altri lo proietta in cima alla classifica provvisoria.

Don ha appena vinto un premio e Cosgrove pubblicato un racconto il cui titolo, Tipping a Maple on a Cold Morning in Vermont, è già di suo un racconto. Anche Pete ha scritto un racconto e c'è un orso parlante, anche se non è l'orso a parlare ma il cacciatore a immaginare tutto, o qualcosa del genere.

Trudy, che potrebbe far entrare Pete — o chiunque — nell'Enciclopedia Britannica o in Paradiso, dice: Troppo moderno. Può piacerti se ti piace quel genere di racconti, dice invece l'ex di Trudy, che potrebbe pubblicare il racconto di Pete in cambio di una bottiglia di Macallan e una notte di sesso estremo.

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Il racconto di Cosgrove — che non è né troppo moderno né uno di quelli che piace perché piace — potrebbe essere quello di due fratelli vermontiani che in una fredda mattina di febbraio salgono al bosco per raccogliere un po' di succo d'acero. Il più vecchio è anche quello più sveglio, Dick Whitman, e ha deciso di scomparire per sempre. Adam, il più giovane, non è lento come Benjamin Compson ma poco ci manca.

L'unico suono, ripetitivo, snervante, mentre attraversano la campagna coperta di neve, è quel secchio di Adam, dong dong tzong. Normalmente, Dick gli direbbe di smetterla di giocare col secchio, oggi non importa.

Un distacco così netto... non ha mai provato nulla di simile quando prende per un braccio e strattona il fratellino che ha circa dodici anni — in realtà fratellastro — e, alle soglie del bosco, indica le orme incise nella neve, Se mi succede qualcosa torna sui tuoi passi, capito? Capito-o? Il secchio fa dongdongtzong e i due si addentrano...


6 · Babylon

Mad Men si dirama lentamente, torna sempre al pilot: cose che stavano lì fin dall'inizio e ricominciano da capo, come la storia fra Joan e Roger che era già dappertutto. Il pilot di Mad Men è lungo quanto la prima stagione.

Questo passo rilassato, graduale, prudente è forse la ragione per cui in Mad Men non esiste (o quasi) continuità retroattiva e certe cose, come l'alcolista Freddy Rumsen, ci ripagheranno pian piano, a distanza di anni.

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Gli ebrei hanno vissuto in esilio per un sacco di tempo, dice Rachel Menken a Don, Israele è più un'idea che un luogo, e Don, che è più un'idea di persona che una persona, non può che gongolare.

Non è affatto strano che nessuno alla Sterling & Cooper sappia cosa farsene di una crociera in Israele: la funzione dello stato israeliano è chiara — anche se non è chiara — ma il beneficio?

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Funzione e beneficio. Per Freddy Rumsen, Peggy è come un cane che suona il piano, e la battuta è meno maschilista e più sessista di quel che sembra perché qui c'è l'idea che la donna, tutte le donne siano alla deriva in un sogno azzurrino in cui la funzione di un unicorno è offuscata dal beneficio di un arcobaleno.

Insomma, se la donna è il consumatore perfetto perché abbocca più facilmente degli altri, Peggy dev'essere un vero fenomeno se ha intravisto l'amo sotto all'esca.

Ma non è la donna, in realtà, la merce perfetta, quella in cui la funzione corrisponde ai benefici?

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Ancora funzione e beneficio. Belli Capelli, l'amico di Midget socialista-edonista, vede solo la funzione di Don, perpetuare la bugia, contraffare la realtà. Don gli sbatte in faccia il beneficio: fare incubi su un letto di verdoni.

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