Una lista dei migliori episodi dell'anno.
mercoledì 23 dicembre 2015
I MIGLIORI EPISODI DEL 2015
Pubblicato da
Jacob Kogan
il
12/23/2015
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giovedì 17 dicembre 2015
THE MARKETING AWAKENS
Pubblicato da
Jacob Kogan
il
12/17/2015
Il seguente articolo non contiene spoiler.
The Force Awakens non è Star Wars per il 21° secolo ma la più grande operazione di marketing della storia: marketing della forza che, in realtà, è una prova di forza, violenta e muscolare, del marketing.
The Force Awakens non è Star Wars per il 21° secolo ma la più grande operazione di marketing della storia: marketing della forza che, in realtà, è una prova di forza, violenta e muscolare, del marketing.
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giovedì 10 dicembre 2015
THE LEFTOVERS: L'ASSENZA E' ANCHE UNA PRESENZA
Pubblicato da
Jacob Kogan
il
12/10/2015
Se avete visto la prima stagione di The Leftovers — ma spero di no — sapete che il termine biblico "rapimento" o quello un po' più laico "dipartita" descrivono la scomparsa improvvisa e immotivata del 2% della popolazione mondiale. Ecco, sarebbe meglio non saperlo, la cosa migliore sarebbe che il 50% dello show, la prima stagione, scomparisse improvvisamente per una dipartita catodica.
domenica 6 dicembre 2015
LO STATO DELLA TV NEL 2015
Pubblicato da
Jacob Kogan
il
12/06/2015
Tra il 2011 e il 2014, il totale delle entrate pubblicitarie di Internet (49.5 miliardi di dollari) ha superato sia quello dei broadcast network (40.5) sia quello dei cable network (25.2). E' un dato generico che andrebbe valutato tenendo conto dei profitti per dollaro (molti più alti in TV e persino in radio), del fatto che la pubblicità televisiva costa molto più di quella online e di molti altri dettagli, tuttavia è anche un dato coerente con un trend, che non richiede analisi molto complesse, caratterizzato dal relativo decrescimento dell'audience televisiva (negli ultimi trent'anni gli spettatori sono rimasti più o meno gli stessi a fronte di una crescita demografica del 30%) e dal ricambio generazionale dei telespettatori, molti dei quali preferiscono altri media.
Considerando il fatto che la visione in diretta non è più la modalità principale di utilizzo del medium televisivo e che la frammentazione degli spettatori è radicale*, la TV nella sua forma attuale può essere già considerata, rispetto alle esigenze della pubblicità, un medium obsoleto (anche se il suo abbandono non è imminente).
* Fatta eccezione per i fenomeni The Walking Dead e Empire, oggi un rating prime time di 2.0 punti è considerato un successo; solo quindici anni fa c'erano almeno venti scripted show con un rating medio di 10.0-15.0 punti e picchi di 28.0-29.0 punti — Friends e ER, per esempio.
Considerando il fatto che la visione in diretta non è più la modalità principale di utilizzo del medium televisivo e che la frammentazione degli spettatori è radicale*, la TV nella sua forma attuale può essere già considerata, rispetto alle esigenze della pubblicità, un medium obsoleto (anche se il suo abbandono non è imminente).
* Fatta eccezione per i fenomeni The Walking Dead e Empire, oggi un rating prime time di 2.0 punti è considerato un successo; solo quindici anni fa c'erano almeno venti scripted show con un rating medio di 10.0-15.0 punti e picchi di 28.0-29.0 punti — Friends e ER, per esempio.
domenica 29 novembre 2015
TV: 2015
Pubblicato da
Jacob Kogan
il
11/29/2015
Quando il pudore — o il livore — prende il sopravvento, la Golden Age della TV diventa "peak TV", cioè quell'età in cui c'è troppo da guardare ma mediamente è tutto mediocre. Come le merendine del Mulino Bianco, la TV ci ha fidelizzati negli anni '90 con roba non sempre genuina ma gustosa, molto meglio di quello che c'era sugli scaffali negli anni '70 e '80. Poi ha fatto quello che fa sempre il Mulino Bianco: dopo un paio di mesi le brioscine griffate hanno lo stesso sapore di quelle a marca generica.
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venerdì 5 giugno 2015
MAD MEN: I SOGNI DELLE NOSTRE ILLUSIONI
Pubblicato da
Jacob Kogan
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6/05/2015
Gli appunti sul finale di Mad Men sono apparsi in origine su Serialmente il 5 Giugno 2015.
Idealmente qualsiasi serie potrebbe andare avanti in eterno o, almeno, finché l’eroe della storia non muore, e anche in quel caso ci sono svariati trucchi per riportarlo indietro. Questo per dire — come disse una volta Orson Welles — che se volete il lieto fine (qualsiasi fine in realtà) dipende soltanto da dove interrompete la storia. Oppure, nel caso di Mad Men, con cosa interrompete la storia, per esempio uno spot della Coca Cola.
Idealmente qualsiasi serie potrebbe andare avanti in eterno o, almeno, finché l’eroe della storia non muore, e anche in quel caso ci sono svariati trucchi per riportarlo indietro. Questo per dire — come disse una volta Orson Welles — che se volete il lieto fine (qualsiasi fine in realtà) dipende soltanto da dove interrompete la storia. Oppure, nel caso di Mad Men, con cosa interrompete la storia, per esempio uno spot della Coca Cola.
mercoledì 6 maggio 2015
MAD MEN: LA FANTASIA DEGLI SPAZI NON RIEMPITI
Pubblicato da
Jacob Kogan
il
5/06/2015
Questa stagione è piena di fantasmi, e non mi riferisco a quello di Bert Cooper che è forse la cosa più reale dell'ultimo episodio.
Come in Dubliners, i vivi e i morti convivono senza condividere l'unica cosa che li aveva accomunati, la geografia della vita. Gli uni sono i resti degli altri, o viceversa, e gli uni sono la mappa degli altri, o viceversa.
Come in Dubliners, i vivi e i morti convivono senza condividere l'unica cosa che li aveva accomunati, la geografia della vita. Gli uni sono i resti degli altri, o viceversa, e gli uni sono la mappa degli altri, o viceversa.
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martedì 21 aprile 2015
MAD MEN: IL FUTURO NON PASSA MAI
Pubblicato da
Jacob Kogan
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4/21/2015
Solo un'attività monotona e ripetitiva come il recap televisivo può leggere Mad Men come una storia ripetitiva, e soltanto lo spettatore deliziato dall'immanenza del proprio ego può leggere Mad Men alla lettera.
Se provate un esperimento mentale, immaginando che Forecast non sia un episodio di Mad Men ma di un'ipotetica serie antologica — una sorta di raccolta di racconti per la TV sul modello di Twilight Zone — non solo questo sarebbe un eccezionale racconto autoconclusivo scritto a quattro mani da Capra (Frank) e Carver, ma se non lo fosse e fosse una puntata di una serie seriale sarebbe una delle migliori.
Se provate un esperimento mentale, immaginando che Forecast non sia un episodio di Mad Men ma di un'ipotetica serie antologica — una sorta di raccolta di racconti per la TV sul modello di Twilight Zone — non solo questo sarebbe un eccezionale racconto autoconclusivo scritto a quattro mani da Capra (Frank) e Carver, ma se non lo fosse e fosse una puntata di una serie seriale sarebbe una delle migliori.
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martedì 14 aprile 2015
MAD MEN: UN MILIONE DI QUESTI DOLLARI
Pubblicato da
Jacob Kogan
il
4/14/2015
Il tipo di Don è la brunetta magra infelice sui quaranta, Megan tra una decina d'anni o qualsiasi attrice degli anni '90 invecchiata decentemente. In questo senso, tutta la storia con Megan può essere vista come il tentativo di Don di anticipare l'infelicità, in altre parole come un intervento alla radice. Il problema è che, se è vero che nessuno è veramente causa dell'infelicità altrui, è facile essere scambiati per quella causa se eravamo nei dintorni mentre l'infelicità si originava. Un po' più difficile è ammettere che siamo noi la causa dei nostri mali.
mercoledì 8 aprile 2015
MAD MEN: IN CERTI SOGNI E' IMPOSSIBILE SOGNARE
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Jacob Kogan
il
4/08/2015
Questo articolo è apparso su Serialmente l'8 Aprile 2015.
Tutto sommato Karl Marx è stato uno dei più grandi umoristi dell’umanità. Soltanto uno con un gran senso del ridicolo avrebbe potuto vedere il denaro per quello che è: l’ironia finale del capitalismo.
È per questo che il sogno americano funziona e non funziona affatto. Ci serve il denaro per quantificare il successo e, dunque, la felicità, ma quando finalmente ne abbiamo fatto abbastanza, il denaro — e manco la felicità, se è per questo — non ci serve più: siamo noi a servire lui. Marx la chiamava “alienazione” ma un’altra parola adatta potrebbe essere “inculata fantasmagorica”.
Tutto sommato Karl Marx è stato uno dei più grandi umoristi dell’umanità. Soltanto uno con un gran senso del ridicolo avrebbe potuto vedere il denaro per quello che è: l’ironia finale del capitalismo.
È per questo che il sogno americano funziona e non funziona affatto. Ci serve il denaro per quantificare il successo e, dunque, la felicità, ma quando finalmente ne abbiamo fatto abbastanza, il denaro — e manco la felicità, se è per questo — non ci serve più: siamo noi a servire lui. Marx la chiamava “alienazione” ma un’altra parola adatta potrebbe essere “inculata fantasmagorica”.
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domenica 8 marzo 2015
APPUNTI SULLA PRIMA STAGIONE DI MAD MEN (7-9)
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Jacob Kogan
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3/08/2015
Per chi è interessato a un rewatch della prima stagione di Mad Men, ogni weekend pubblicherò gli appunti su tre episodi dello show.
7 · Red in the Face
Qualche volta Betty è vegetariana, ogni tanto Roger parcheggia nel garage di qualcun altro, entrambi si son fatti da soli la loro indulgenza. Così, durante una cena alla quale Roger si è autoinvitato, lei flirta tutta la sera e lui, ubriaco, ci prova spudoratamente mentre Don è, beh, in garage.
7 · Red in the Face
Qualche volta Betty è vegetariana, ogni tanto Roger parcheggia nel garage di qualcun altro, entrambi si son fatti da soli la loro indulgenza. Così, durante una cena alla quale Roger si è autoinvitato, lei flirta tutta la sera e lui, ubriaco, ci prova spudoratamente mentre Don è, beh, in garage.
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venerdì 27 febbraio 2015
APPUNTI SULLA PRIMA STAGIONE DI MAD MEN (4-6)
Pubblicato da
Jacob Kogan
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2/27/2015
Per chi è interessato a un rewatch della prima stagione di Mad Men, ogni weekend pubblicherò gli appunti su tre episodi dello show.
4 · New Amsterdam
Quanti personaggi non saranno mai eroi della storia? Che un personaggio non abbia le sue tre pagine di gloria non accade neppure in The Wire e manco nei Soprano, dove — e mi riferisco a entrambi gli show — le motivazioni di ciascuno dei personaggi finiscono in ogni caso per travalicare simpatia, antipatia, eroismo, antagonismo. E' praticamente impossibile creare antipersonaggi: come Karenin per esempio, l'antipersonaggio assoluto, o come Betty Draper e Pete Campbell.
4 · New Amsterdam
Quanti personaggi non saranno mai eroi della storia? Che un personaggio non abbia le sue tre pagine di gloria non accade neppure in The Wire e manco nei Soprano, dove — e mi riferisco a entrambi gli show — le motivazioni di ciascuno dei personaggi finiscono in ogni caso per travalicare simpatia, antipatia, eroismo, antagonismo. E' praticamente impossibile creare antipersonaggi: come Karenin per esempio, l'antipersonaggio assoluto, o come Betty Draper e Pete Campbell.
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mercoledì 25 febbraio 2015
AMERICAN GOLEM
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Jacob Kogan
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2/25/2015
In una versione della leggenda del Golem attribuita da un manoscritto del XIII secolo al tanna Judah ben Bathyra, il profeta Geremia e il figlio Sira, dopo averlo costruito inscrivono sulla fronte del Golem le parole YHWH Elohim Emeth, Dio è Verità. La creatura, che per qualche ragione ha in mano un coltello, raschia la prima lettera della parola Emeth, un'aleph, e la frase redatta, YHWH Elohim meth, adesso significa Dio è morto. Nelle altre versioni della leggenda, compresa quella più famosa divulgata da Jakob Grimm, Geremia scrive sulla fronte del Golem solo la parola Emeth la quale, per ragioni che qui è inutile approfondire, funziona come una specie di interruttore magico che accende il Golem. In quella versione e nelle altre simili, cioè quasi tutte, non è il Golem ma chi lo crea a grattare via l'aleph trasformando la parola "verità" in "morte", che poi è l'unico modo per spegnere la creatura, cioè per distruggerla quando il creatore ne perde il controllo.
sabato 21 febbraio 2015
APPUNTI SULLA PRIMA STAGIONE DI MAD MEN (1-3)
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Jacob Kogan
il
2/21/2015
Per chi è interessato a un rewatch della prima stagione di Mad Men, ogni weekend pubblicherò gli appunti su tre episodi dello show.
1 · Smoke Gets in Your Eyes
In un mondo perfetto, cioè gli anni '50, se un cameriere nero v'importuna ce n'è sempre uno bianco che vi viene in soccorso... sempre che non siate in mezzo a una conversazione o a una ricerca di marketing per Lucky Strike. Le sigarette le preferite bionde o more? Lisce o aromatizzate? Regolari o slim?
1 · Smoke Gets in Your Eyes
In un mondo perfetto, cioè gli anni '50, se un cameriere nero v'importuna ce n'è sempre uno bianco che vi viene in soccorso... sempre che non siate in mezzo a una conversazione o a una ricerca di marketing per Lucky Strike. Le sigarette le preferite bionde o more? Lisce o aromatizzate? Regolari o slim?
sabato 31 gennaio 2015
THE AMERICANS: ELIZABETH AND PHILIP GO TO HOLLYWOOD
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Jacob Kogan
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1/31/2015
La più grande vittoria delle pubbliche relazioni occidentali è stato farci credere che sia stato l'apparato delle relazioni pubbliche occidentali a far cadere il Muro di Berlino. La faccia di questa vittoria ideologica, che consiste nell'aver messo in scena una finta vittoria ideologica, è quella di un mediocre ex attore hollywoodiano il cui ruolo più famoso fu, negli anni '40, quello di testimone di fronte alla Commissione per le attività antiamericane.
lunedì 26 gennaio 2015
TV SERIALE: DOVE FABIO VOLO E SAVIANO S'INCONTRANO
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Jacob Kogan
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1/26/2015
"Per una qualche strana ragione..." Incomincia così un articolo di Saviano su Repubblica del 23 Gennaio. "Strano" è l'orizzonte degli eventi del linguaggio, oltre il quale nessuna parola, nessuna grammatica e sintassi possono influenzare il lettore. E' anche il rifugio di chi non sa esattamente di cosa parla.
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